Grazie ad una maggiore attenzione da parte dell’individuo verso il proprio benessere, il legame fra alimentazione, salute e forma fisica sta diventando un valore non solo individuale ma anche sociale. Al raggiungimento di questa consapevolezza ha contribuito in maniera determinante anche l’attività di fitness, promotrice di uno stile di vita improntato all’insegna del benessere, attraverso il sano movimento.
Nel corso dell’ultimo ventennio l’interesse per queste discipline è aumentato notevolmente, creando un fenomeno multimediale ed economico che si materializza nei cosiddetti Fitness Club, centri specializzati in cui migliorare la salute, recuperare la migliore funzionalità organica ed ottenere specifici risultati estetici. Un business talmente grande che ha spinto, e ancora oggi spinge, il mondo scientifico a investire tempo e denaro per comprovare metodi e tecniche innovative finalizzate al benessere e all’estetica, rimarcando costantemente come, alimentazione scorretta, mancanza di esercizio fisico e stress influiscano negativamente sulla salute di milioni di persone.
In questo contesto il concetto “sana alimentazione” ha allargato gli obiettivi tradizionali della scienza della nutrizione umana, andando oltre il ruolo nella prevenzione delle deficienze nutrizionali legate a determinate patologie. Analogamente, lo studio dell’alimentazione sportiva, trattata presso le Università come argomento dedicato in particolare agli atleti d’élite, si è esteso non solo nello Sport, ma più in generale nell’esercizio fisico con particolare riferimento a uomini e donne, della popolazione generale, che praticano regolarmente attività fisica, senza fini agonistici, e che mirano a un benessere fisico in cui il corpo sia armonioso, tonico e funzionale.
Purtroppo, ancora oggi l’uso della sola dieta rappresenta la metodologia più diffusa in assoluto per perdere peso, nonostante gli studi affermino che se da un lato la dieta (intesa come riduzione delle calorie assunte quotidianamente dal soggetto) porta a un più rapido dimagrimento, dall’altro rappresenta una strategia illusoria e con meno benefici per la salute fisica delle persone. D’altronde già nel 400 a.c. il papà della medicina Ippocrate affermava: “Se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico, né in difetto né in eccesso, avremmo trovato la strada per la salute”.
Non a caso i dati attuali ci mostrano che oltre il 50% degli individui che perdono peso in seguito alla sola “dieta”, dopo tre mesi dal trattamento, riacquistano la loro situazione di partenza. Come se non bastasse, modificare velocemente le proprie abitudini alimentari, riducendo drasticamente l’introito calorico o rinunciando definitivamente a una determinata categoria di alimenti, può indurre un peggioramento dello stato di salute e creare danni a livello fisico, psicologico e motivazionale (Weight Cycling Syndrome). Analogamente, la sola attività fisica, senza un percorso di educazione alimentare che tenga conto di una graduale modificazione delle proprie abitudini alimentari, non può essere considerata una valida e duratura soluzione per raggiungere il benessere psicofisico, ridurre il rischio di determinate patologie e ottenere un miglioramento della composizione corporea. È inequivocabile quindi che l’acquisizione della migliore condizione di benessere e il raggiungimento di obiettivi estetici e/o prestativi siano il risultato dell’interazione di più elementi.
In primo luogo, è importante pianificare un programma di movimento o allenamento con tempi e mezzi adeguati al soggetto, alla disciplina e agli obiettivi che ci si prefigge di raggiungere. Ed è qui che la dieta svolge un ruolo determinante: solo uno stato di salute ottimale garantisce un’adeguata espressione delle potenzialità fisiche, che determinerà, come conseguenza, anche un miglioramento di quelle estetiche.
Con il cibo si introducono i nutrienti che vengono trasformati dal corpo in elementi strutturali e in energia per svolgere le funzioni fisiologiche; la quantità, la qualità e la proporzione in cui vengono assunti, determinano l’efficacia e la salubrità della dieta. Non esistono alimenti buoni e alimenti cattivi, ma solo buone o cattive abitudini alimentari che condizionano l’efficienza metabolica e di conseguenza la salute, il rendimento fisico e l’aspetto estetico.
È importante dunque promuovere fin dall’infanzia questi principi salutari, attraverso abitudini alimentari adeguate e una costante attività fisica. In questo i tecnici sportivi e i professionisti della nutrizione assumono il ruolo di depositari e promotori di quella cultura della salute che deve entrare a fare parte sempre di più della vita di ciascuno di noi.
Attraverso una sala alimentazione e la giusta attività fisica si diventa sani, belli e performanti.
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